lunedì 29 ottobre 2007

Rapporti di buon vicinato

Vorrei vivere sul più classico degli atolli in mezzo al mare di un altro oceano, vorrei avere una casa sul cucuzzolo della montagna più impervia e inaccessibile, vorrei starmene 7 anni in Tibet a meditare insieme al Dalai Lama (anche se credo che ora abbia qualche problemino ben più grave da risolvere oltre a starsene a meditare del nulla con la sottoscritta...), vorrei infarcirmi di luoghi comuni pur di non essere più costretta a subire le conseguenze dell'avere dei vicini con cui condividere oneri e onori (nel mio caso, purtroppo, solo oneri!). Condomìni orizzontali o verticali poco importa, il dramma è AVERE DEI VICINI, il dover per forza di cose mediare con i loro comportamenti, con la diversa educazione e il grado di rispetto che non va mai di pari passo col tuo, fino all'apoteosi che si raggiunge durante le fantozziane riunioni condominiali in cui ciascuno riesce a dare il peggio di sè. Già la vita ci pone di fronte situazioni di convivenza coatta alle quali dobbiamo per forza di cose adattarci, come la famiglia di origine o - per chi sceglie la strada del matrimonio - la nuova famiglia che si decide di formare, insomma, già è difficile andare daccordo con genitori e consorti, figuriamoci con dei perfetti sconosciuti con cui abbiamo la sfiga di condividere beni materiali con differenti interessi, tutelati esclusivamente da pochi, frammentari articoli del Codice Civile (tra l'altro soggetti ad interpretatio...)e nel rispetto delle regole di buon vicinato...mi viene da ridere...e chi le stabilisce queste regole? Quand'è che uno si comporta da "buon vicino" e quando no? Sicuramente se lede un mio diritto, viene meno a questa regola non scritta, ma, di contro, il mio stesso diritto coincide con un suo diritto di godimento della "cosa" oggetto del contendere...mi rendo conto che è materia alquanto complicata, ma ciascuno di noi prima o poi si trova a vivere un'esperienza come questa, tranne i pochi fortunati che possono permettersi 360 gradi di giardino attorno alla loro abitazione, ma trattandosi di un'esigua minoranza, sono convinta che l'esperienza dei dissidi tra vicini l'abbiano provata un pò tutti...purtroppo..perchè porta via tante di quelle energie e lascia in cambio una dose di veleno così elevata che spesso il gioco non vale neanche la candela. Paradossalmente mi ritrovo a rimpiangere di possedere una casa di proprietà perchè, a corredo del più classico dei desideri di ciascuno di noi, mi sto trovando ad affrontare anche tutta una serie di problemi che prima non avevo e non mi sognavo neanche che potessero esistere.... E come estrema conseguenza penso che il più banale dei segreti per essere davvero felici consista nel non possedere beni materiali ed al contempo essere sufficientemente ignoranti da non crearsi tutti quei "falsi problemi" che un qualsiasi cervello mediamente attivo ci propone nel corso di ogni ragionamento di poco superiore ai minimi consentiti per la sopravvivenza quotidiana....
poveri di beni materiali e di beni mentali.....ma che immensa tristezza, così!!!

1 commento:

Tommaso Mignini ha detto...

Non sai quanto hai ragione... e la cosa in assoluto peggiore è che qusti problemi rischiano di ripercuotersi sui rapporti, già per fatti loro difficili, familiari... Non è assolutamente facile conciliare la vita condominiale con quella "casalinga". Ritengo che proprio li una "famiglia" debba riuscire a chiudere il mondo fuori dalla "casa".
Ti auguro mq di vedere esaudito al + presto il tuo desiderio di 360 gradi di giardino.