lunedì 16 febbraio 2009

Ne è trascorso di tempo dall'ultima volta che ho avuto voglia di scrivere, eppure sono sempre al punto di partenza. Come in un maledetto loop da cui non si riesce ad uscirne, come quei labirinti infernali in cui ogni corridoio ti sembra quello giusto per uscire, mentre invece ti ritrovi beffardamente all'inizio. Senza scampo alcuno. Passa il tempo incurante delle nostre umane tragedie, pronto solo a segnalare con nuove rughe che la fine dei giochi è sempre più prossima, mentre noi ci danniamo quotidianamente per rendere la nostra affannosa esistenza meno squallida di quanto essa sia in realtà. Stucchiamo i solchi sul viso con costosi prodotti cosmetici senza curarci delle immense cicatrici che l'amarezza della solitudine lascia su di noi come pesante eredità di una vita inadeguata, profumiamo i nostri corpi con preziose essenze senza sentire il tanfo insopportabile delle nostre anime trascurate e ferite dall'indifferenza, laviamo con attenzione quasi maniacale la nostra pelle ma le nostre coscienze sono putride....che senso ha tutto ciò??
Non ho risposte alle mille e più domande che si affacciano prepotentemente reclamando tributi che non sono in grado di fornire, mentre continua a martellarmi l'ermetismo d Quasimodo, il cui pessimismo oggi mi è così vicino da farmi pensare che sto dividendo con lui quel raggio di sole che da sempre lo trafigge, attendendo l'arrivo di quella "famosa" sera che ci solleverà e ci libererà una volta per tutte dalle umane bassezze che siamo costretti a subire...

martedì 20 novembre 2007

illusioni ottiche

Un essere umano è parte di un intero chiamato universo. Egli sperimenta i suoi pensieri ed i suoi sentimenti come qualcosa di separato dal resto: una specie di illusione ottica della coscienza. Questa illusione è una specie di prigione. Il nostro compito deve essere quello di liberare noi stessi da questa prigione, attraverso l'allargamento del nostro circolo di conoscenza e di comprensione, sino ad includere tutte le creature viventi e l'interezza della natura nella sua bellezza.

Albert Einstein

martedì 6 novembre 2007

Ciclotimia e ansia

“Sul palcoscenico della vita si intrecciano storie antiche e lampi di incerta civiltà. Il videogioco impazzisce di colori e rumori così veri da sembrare irreali e noi siamo li giovani e vecchi, bambini e persone di mezza età. Il film ci cattura nel momento in cui ci sconvolge e ci sconvolge perché mette in crisi le nostre certezze. Ansia da “chissà che cosa succede”, stress da “tutta la guerra minuto per minuto”, disagio, scoramento da impotenza. Chissà se siamo attrezzati per sopportare la guerra, chissà come faremo a difenderci, non dalle bombe che non arriveranno, ma dalla paura, il nemico che riposava dentro di noi. Chissà se sappiamo riconoscerla, forse possiamo aiutarci, se apriamo le porte, se proviamo a parlarne”.

da: "http://www.redancia.it/porteaperte/comunicare.htm"

mercoledì 31 ottobre 2007

nervosismo e arte

"Tutto ciò che abbiamo di grande viene dai nervosi: sono loro e non altri, che hanno fondato le religioni e creato capolavori. Mai il mondo saprà quanto deve a loro e soprattutto quanto essi hanno sofferto per produrlo. Noi gustiamo le incantevoli musiche, i bei quadri, mille cose raffinate, ma non sappiamo quanto esse siano costate a coloro che le crearono in insonnie, pianti, risa spasmodiche, orticarie, asme, epilessie e in quel terrore della morte, che è la cosa peggiore di tutte..."

Marcel Proust
"Alla ricerca del tempo perduto.
I Guermantes"

lunedì 29 ottobre 2007

Rapporti di buon vicinato

Vorrei vivere sul più classico degli atolli in mezzo al mare di un altro oceano, vorrei avere una casa sul cucuzzolo della montagna più impervia e inaccessibile, vorrei starmene 7 anni in Tibet a meditare insieme al Dalai Lama (anche se credo che ora abbia qualche problemino ben più grave da risolvere oltre a starsene a meditare del nulla con la sottoscritta...), vorrei infarcirmi di luoghi comuni pur di non essere più costretta a subire le conseguenze dell'avere dei vicini con cui condividere oneri e onori (nel mio caso, purtroppo, solo oneri!). Condomìni orizzontali o verticali poco importa, il dramma è AVERE DEI VICINI, il dover per forza di cose mediare con i loro comportamenti, con la diversa educazione e il grado di rispetto che non va mai di pari passo col tuo, fino all'apoteosi che si raggiunge durante le fantozziane riunioni condominiali in cui ciascuno riesce a dare il peggio di sè. Già la vita ci pone di fronte situazioni di convivenza coatta alle quali dobbiamo per forza di cose adattarci, come la famiglia di origine o - per chi sceglie la strada del matrimonio - la nuova famiglia che si decide di formare, insomma, già è difficile andare daccordo con genitori e consorti, figuriamoci con dei perfetti sconosciuti con cui abbiamo la sfiga di condividere beni materiali con differenti interessi, tutelati esclusivamente da pochi, frammentari articoli del Codice Civile (tra l'altro soggetti ad interpretatio...)e nel rispetto delle regole di buon vicinato...mi viene da ridere...e chi le stabilisce queste regole? Quand'è che uno si comporta da "buon vicino" e quando no? Sicuramente se lede un mio diritto, viene meno a questa regola non scritta, ma, di contro, il mio stesso diritto coincide con un suo diritto di godimento della "cosa" oggetto del contendere...mi rendo conto che è materia alquanto complicata, ma ciascuno di noi prima o poi si trova a vivere un'esperienza come questa, tranne i pochi fortunati che possono permettersi 360 gradi di giardino attorno alla loro abitazione, ma trattandosi di un'esigua minoranza, sono convinta che l'esperienza dei dissidi tra vicini l'abbiano provata un pò tutti...purtroppo..perchè porta via tante di quelle energie e lascia in cambio una dose di veleno così elevata che spesso il gioco non vale neanche la candela. Paradossalmente mi ritrovo a rimpiangere di possedere una casa di proprietà perchè, a corredo del più classico dei desideri di ciascuno di noi, mi sto trovando ad affrontare anche tutta una serie di problemi che prima non avevo e non mi sognavo neanche che potessero esistere.... E come estrema conseguenza penso che il più banale dei segreti per essere davvero felici consista nel non possedere beni materiali ed al contempo essere sufficientemente ignoranti da non crearsi tutti quei "falsi problemi" che un qualsiasi cervello mediamente attivo ci propone nel corso di ogni ragionamento di poco superiore ai minimi consentiti per la sopravvivenza quotidiana....
poveri di beni materiali e di beni mentali.....ma che immensa tristezza, così!!!

sabato 27 ottobre 2007

C'è sempre una prima volta...

Questa frase è ricorrente nell'esperienza di ciascuno di noi....ogni cosa che va a incominciare ci crea inevitabilmente uno stato d'ansia da "prestazione" in quanto, mancando di esperienza, l'insicurezza si impossessa di noi e ci rende incapaci di attingere a quelle risorse che la vita stessa ci fa acquisire nel tempo.
La nostra prima volta è così lontana che nessuno di noi può ricordarla, eppure si tratta del primo di una (in)finita serie di respiri che ci accompagnerà fino alla fine del nostro viaggio su questa Terra, un gesto all'apparenza così semplice eppure fondamentale per assicurarci la vita, un gesto di sopravvivenza prettamente istintivo ma senza il quale nessuno di noi avrebbe una seconda opportunità di superare la sua "prima volta".
E da lì in poi sarà una lunga serie di sfide, volte inizialmente all'apprendimento di tutte quelle nozioni teorico-pratiche che la nostra stessa società ci mette a disposizione per il soddisfacimento delle più disparate esigenze e che ci permetteranno presto di misurarci e metterci in gioco tutte le volte che avvertiremo la pulsione di buttarci in una nuova esperienza o di prefiggerci ulteriori obiettivi da perseguire per la realizzazione dei nostri desideri e aspirazioni. Appena riteniamo di aver acquisito le basi della "conoscenza" del sè attraverso l'interazione col microcosmo nel quale siamo immersi, tutte le successive "prime volte" saranno orientate a perfezionare il tessuto sociale dell'individuo, a creare un bel packaging, ossia un contenitore che corrisponda alle esigenze e alle aspettative del prossimo, senza curarsi affatto di possedere anche una parte interiore che mal si adatta a questi condizionamenti malamente imposti e che - purtroppo - non tarderà a comunicarcelo.
Ecco perchè sono qui, ecco il motivo di un ennesimo blog in questa vischiosa Rete virtuale che prima o poi ci cattura l'anima, quella parte di noi che viaggia libera e indipendente, quella parte priva di condizionamenti o forse, al contrario, talmente pregna che l'unico modo che ha per liberarsene o - quanto meno - alleviarne il peso, è sperimentare l'esperienza del viaggio nei canali virtuali che il web ci offre; e così avviene che una tra le soluzioni che abbiamo per uscirne è lasciarsi andare, aggrappandosi alla speranza che non resti un grido senza eco in una notte buia, ma anzi, credendo fermamente che i nostri pensieri viaggino finalmente senza confini spaziotemporali in alternativa ad un universo parallelo ma reale in cui tutto è limitato proprio dallo spazio e dal tempo e che ingabbia i nostri corpi in una rete ben più vischiosa.
Ho voglia di evadere e allo stesso tempo ho desiderio di condividere la voglia di evasione che, con diversa intensità, permea ciascuno di noi e siccome la banalità del quotidiano costringe la mia persona fisica ad una inevitabile immobilità lavorativa, mi trovo costretta a imparare a viaggiare con la mia mente in un percorso onirico che poco conosco ma molto mi affascina.
Ho voglia di interfacciarmi con chi questa esperienza l'ha già intrapresa e si è già trovato ad affrontare i primi, inevitabili problemi che scelte del genere presuppongono, ma la storia ci insegna che la libertà si raggiunge sempre a caro prezzo, anche la libertà della mente.....
Iniziando a scrivere qui, è come se avessi già il biglietto in tasca per questo affascinante giro di giostra che per l'ennesima volta mi pone di fronte alla necessità di incominciare a camminare su un terreno che non conosco ma che mi sono imposta di esplorare con la chimerica speranza che oltre la nebbia che in questo momento avvolge l'inizio del mio cammino ci sia davvero qualcosa....mi aspetto di vedere presto un caleidoscopico arcobaleno ai cui piedi troverò la pentola piena d'oro che sostituirò al vaso di Pandora traboccante di esperienze di odi e rancori datomi in dono dalla real life con cui mi rapporto giorno dopo giorno sin dal mio primo respiro dentro al coccio di bottiglia che mi è stato assegnato.
Mi consolo al pensiero che non ci sarà mai notte tanto lunga da impedire al sole di risorgere.....